Siamo vivi!
Ho scritto davvero poco negli ultimi mesi. Amine si è infortunato una caviglia a fine giugno e da allora abbiamo passato un paio di mesi abbastanza difficili. Lui ovviamente ha potuto aiutarmi meno in casa e allo stesso tempo alcune gite che avevamo programmato sono saltate perché impossibili per me da sola con i bambini o per lui con il piede dolorante. Così ci siamo trovati a sfruttare poco le (infinite) ore di luce estive. Il tempo in realtà non è stato dei migliori, ma per esempio ci è dispiaciuto non partecipare al campeggio in spiaggia nell'isola di Sørøya.
Ho voluto anche stare un po' in silenzio per dedicarmi alla famiglia, Mattia Leone ha passato un periodo di gelosia e opposizione nei nostri confronti e mi sono interrogata tanto su come comportarsi e sulle cause. A volte avrei voluto condividere qui le mie perplessità e i miei pensieri, ma poi, pur essendo parte della sfida della genitorialità e dello stare lontano dalle proprie origini, ho scelto di tenerli per noi.
Ad agosto siamo partiti per l'Italia e ci siamo rimasti per ben 5 settimane. Il Leone ha potuto esprimere al meglio la sua indole sia al mare che a Radda dai miei genitori, dove ha potuto "pascolare" intorno alla loro casa senza troppi vestiti, in mezzo a trattori, motorini e mezzi a motore interessantissimi. Le sue capacità linguistiche sono esplose, ha iniziato a formulare frasi lunghe, grammaticalmente corrette, con entusiasmo e voce squillante... tutto il giorno! Credo che questo abbia placato un po' le sue esplosioni di esuberanza. Abbiamo anche capito che invece Sara è una piccola donnina artica che preferisce (almeno per ora) la calma e le persone che parlano a voce bassa alla caciara italiana. In Italia infatti aveva il sonno più disturbato ed era generalmente più agitata e lagnosa. Appena rientrati a nord, ha ricominciato a dormire bene, per la nostra gioia. Ed intanto ha compiuto un anno, ha imparato a soffiare le candeline, a camminare e a comunicare. Sì, perché lei si fa capire benissimo, indica, assume espressioni crucciate o decise, saluta appena sente dire "ciao" o "ha det" alla norvegese. E' una bambina solare che mi ha fatto capire che forse avrebbe desiderato la compagnia di altri bimbi. Abbiamo così deciso di anticipare l'asilo, previsto a gennaio, ad ottobre, perché mi sembrava contenta e curiosa quando andavamo a prendere ML e, non avendo famiglia e pochi amici qua, le relazioni sociali sarebbero state davvero scarse, soprattutto andando incontro al buio e all'inverno. Inoltre, l'asilo non sarebbe stato per lei un posto nuovo perché da quando ci siamo trasferiti qua, ogni singolo giorno, o quasi, mi ha accompagnato a prendere o portare ML, avendo modo di vedere le insegnanti e l'ambiente.
E quindi mi ritrovo, da pochi giorni, sola ogni mattina, pronta a raccontare cosa ci succede in questa strana landa desolata.
Ho voluto anche stare un po' in silenzio per dedicarmi alla famiglia, Mattia Leone ha passato un periodo di gelosia e opposizione nei nostri confronti e mi sono interrogata tanto su come comportarsi e sulle cause. A volte avrei voluto condividere qui le mie perplessità e i miei pensieri, ma poi, pur essendo parte della sfida della genitorialità e dello stare lontano dalle proprie origini, ho scelto di tenerli per noi.
Ad agosto siamo partiti per l'Italia e ci siamo rimasti per ben 5 settimane. Il Leone ha potuto esprimere al meglio la sua indole sia al mare che a Radda dai miei genitori, dove ha potuto "pascolare" intorno alla loro casa senza troppi vestiti, in mezzo a trattori, motorini e mezzi a motore interessantissimi. Le sue capacità linguistiche sono esplose, ha iniziato a formulare frasi lunghe, grammaticalmente corrette, con entusiasmo e voce squillante... tutto il giorno! Credo che questo abbia placato un po' le sue esplosioni di esuberanza. Abbiamo anche capito che invece Sara è una piccola donnina artica che preferisce (almeno per ora) la calma e le persone che parlano a voce bassa alla caciara italiana. In Italia infatti aveva il sonno più disturbato ed era generalmente più agitata e lagnosa. Appena rientrati a nord, ha ricominciato a dormire bene, per la nostra gioia. Ed intanto ha compiuto un anno, ha imparato a soffiare le candeline, a camminare e a comunicare. Sì, perché lei si fa capire benissimo, indica, assume espressioni crucciate o decise, saluta appena sente dire "ciao" o "ha det" alla norvegese. E' una bambina solare che mi ha fatto capire che forse avrebbe desiderato la compagnia di altri bimbi. Abbiamo così deciso di anticipare l'asilo, previsto a gennaio, ad ottobre, perché mi sembrava contenta e curiosa quando andavamo a prendere ML e, non avendo famiglia e pochi amici qua, le relazioni sociali sarebbero state davvero scarse, soprattutto andando incontro al buio e all'inverno. Inoltre, l'asilo non sarebbe stato per lei un posto nuovo perché da quando ci siamo trasferiti qua, ogni singolo giorno, o quasi, mi ha accompagnato a prendere o portare ML, avendo modo di vedere le insegnanti e l'ambiente.
E quindi mi ritrovo, da pochi giorni, sola ogni mattina, pronta a raccontare cosa ci succede in questa strana landa desolata.
Ciao! Che bello leggerti di nuovo!
RispondiEliminaHo tante curiosità sulla vostra vita... per esempio ML in che lingua ha cominciato a esprimersi?
Sappi che ti leggo con grande piacere,
Cris
Ciao Cris, grazie!
RispondiEliminaML ha iniziato a parlare in italiano e tuttora parla principalmente italiano. Alcune parole, tipo i nomi dei giochi, le diceva più in norvegese, ma dopo le vacanze le ha imparate anche in italiano. Con noi parla esclusivamente italiano tranne qualche canzoncina o mentre gioca, quando scappano delle parole norvegesi. Dall'asilo ci dicono che in norvegese parla più di qualche parola, inizia a formulare frasi e comunque quando usciamo vediamo bene che capisce e risponde a quello che gli viene chiesto.