God tur!

Buona parte di questo mese e mezzo dopo il ritorno a nord l'ho dedicato alle passeggiate. O meglio ad andare "på tur".  Non è facile tradurre in italiano questa espressione norvegese: si va "på tur" quando si passeggia in città, ma soprattutto quando si fanno passeggiate nella natura, che poi sono sempre più escursioni che passeggiate. Al limite si aggiunge "på tur på fjell" (in montagna) per indicare un'escursione più impegnativa ma "gå på tur" racchiude immagini e operazioni che sono familiari per ogni norvegese ma forse non tanto per un italiano medio. Quando si va "på tur" ci si attrezza con zaino dotato di acqua, cioccolato, altro cibo tipo noccioline e frutta secca, eventualmente pølser (würstel) e salse (che esistono anche in formato piccolo "perfekt på tur"), vestiti per ogni condizione meteorologica che con bambini significa anche scarpe di ricambio qualora ci sia la concreta possibilità che si bagnino (per esempio andando in spiaggia). 



Per i norvegesi andare på tur è un must, anche i più pigri o chi non ama la montagna il fine settimana (tempo permettendo, ma anche questo è parecchio relativo) va in gita - i meno pigri vanno anche dopo il lavoro quando c'è luce. E' una cosa che si impara fin da piccoli e fa parte della cultura di questo paese, soprattutto a nord dove la natura ha un posto così importante nella vita quotidiana. 

Nessuno si stupirà quindi a sapere che l'associazione naturalistica locale ha organizzato una sorta di competizione a premi con due serie di tur (passeggiate-escursioni) nel comune di Hammerfest, una più facile da fare anche con i bambini e una un po' più impegnativa. In pratica da giugno in poi era possibile acquistare una mappa delle passeggiate e una tessera dove mettere un timbro per ogni passeggiata completata. All'arrivo di ogni percorso c'era una cassetta con dentro un libro per firmare, il timbro (tutti diversi) e in alcune anche un quiz per i bimbi. 

La tessera andava riconsegnata entro il 15 ottobre in comune o in un negozio di sport; i premi erano una t-shirt per chi completasse almeno 8 tur (su 10 nella nærturkort, quella più semplice o 12 nella turkort) e altri da assegnare a sorte tra chi avesse completato 3, 5 o 10 tur. Tutti questi tur facevano anche parte dei #perletur, tur catalogati come belli sul sito perletur.no. Ogni perletur ha un codice che si trova nella famosa cassetta posizionata all'arrivo, con questo codice si poteva registrare sul sito di aver effettuato quel tur e anche qui completandone almeno 5 entro il 31 ottobre si aveva diritto a prenotare una tazza particolare fatta a richiesta.
Queste iniziative hanno scatenato in me un recondito istinto competitivo che è stato frenato solo dal vento forte e dai sensi di colpa per esporvi troppo l'innocente Saretta. Alla fine sono riuscita a completare 6 tur su 10, uno prima delle ferie e gli altri a settembre quando il clima è stato sorprendentemente e inaspettatamente soleggiato e mite. 


Al di là della competizione però ho amato passeggiare per questi sentieri, esplorare meglio le zone intorno ad Hammerfest, vedere il paesaggio da angoli nuovi. Ed è stato speciale farlo a settembre e ottobre, in mezzo allo spettacolo dei colori autunnali, mi sono sentita ogni giorno privilegiata per avere la fortuna di godere di quest'aria pura e di questi panorami.
Ora che la stagione dei tur è finita non mi resta che prenotare la mia tazza #perletur!

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