In viaggio sulla Lofoten
Il weekend del 2 giugno abbiamo navigato da Hammerfest a Kirkenes, la città in cui l'Hurtigruten gira e torna verso Bergen, e poi indietro fino a Honningsvåg.
Avevo grandi aspettative su questo viaggio, lo aspettavo da dicembre, ma, soprattutto a causa del brutto tempo, sono rimasta un po' delusa. O meglio, sono rimasta poco soddisfatta, con l'amaro in bocca e la voglia di rifare il viaggio o comunque tornare negli stessi posti in condizioni diverse.
La nave
La nave è affascinante. Racchiude in sé due anime: quella turistica di nave vintage (fu costruita nel 1964) che trasporta ancora passeggeri alla scoperta del grande Nord e quella "funzionale" di nave postale che sposta i locali tra i vari paesi e rifornisce i villaggi isolati dei beni di cui hanno bisogno. Sulle altre navi su cui abbiamo viaggiato, Richard With e Polarlys (al ritorno del primo tentativo verso Capo Nord), questa funzione l'abbiamo percepita meno, perché il carico e scarico avviene più lontano dai turisti, nella pancia della nave. Sulla Lofoten invece tutto viene caricato o al terzo piano appena fuori dalla reception, principalmente scatole, pacchi e gomme auto che si mescolano ai bagagli e alle bici dei turisti, o a prua all'altezza del quarto piano davanti alla sala tv. Insomma la merce è davanti agli occhi dei passeggeri.
La nave ha una prua importante, sembra sbilanciata in avanti, con una gru montacarichi e spazio per trasportare di tutto, alberi di Natale inclusi. Ci sono degli sportelli sul pavimento che si aprono per avere altro spazio coperto dove ho visto caricare e scaricare grosse casse metalliche per il pesce. Erano vuote ma chissà se a volte vengono caricate piene. La chiglia della nave ha una forma per cui il beccheggio si sente meno o meglio sembra più naturale che sulle navi più recenti, ma l'assenza degli stabilizzatori fa sì che l'oscillazione laterale si percepisca parecchio.
L'equipaggio è formato da 36 persone, la capienza massima è di 400 passeggeri. Con questi numeri bassi è facile conoscersi e chiacchierare con l'equipaggio. Mi hanno detto che la squadra sulla nave è sempre la stessa, che non ruotano tra le altre nevi della flotta ma che sono assegnati ad una sola nave. Il ristorante è ovviamente più piccolo di quelli sulle altre navi ed è uno solo, di fianco c'è una piccola caffetteria che fa anche da souvenir shop, ovviamente fornito al minimo.
Le cabine sono minimaliste: oltre ai letti, uno specchio e, in casi fortunati, un palo con le grucce per i vestiti. Niente comodini, mobiletti etc... Al massimo un lavandino, visto anche che in diverse cabine, come la nostra, non ci sono né bagno né doccia, essendo queste condivise.
L'itinerario
Tra Honningsvåg e Kirkenes la nave si ferma in paesi piccoli per 15 minuti, giusto il tempo di far sbarcare i passeggeri e caricare/scaricare le merci. Durante queste soste è possibile scendere ma ovviamente non c'è abbastanza tempo per visitare i paesi, ma spesso c'è poco da vedere.
I porti sono tutti in fiordi ed insenature riparate, appena la nave lascia il mare aperto si sente la differenza. Nonostante ciò non siamo riusciti ad attraccare in due porti, Berlevåg e Vardø, ed abbiamo accumulato più di un'ora di ritardo, arrivando a Kirkenes alle 10 passate della mattina di sabato 3 giugno (invece che alle 9).
I porti sono tutti in fiordi ed insenature riparate, appena la nave lascia il mare aperto si sente la differenza. Nonostante ciò non siamo riusciti ad attraccare in due porti, Berlevåg e Vardø, ed abbiamo accumulato più di un'ora di ritardo, arrivando a Kirkenes alle 10 passate della mattina di sabato 3 giugno (invece che alle 9).
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